Il pensiero di Alberto Fucci su "La ridiculosa commedia della terra contesa"

“La ridiculosa commedia”: dalla Commedia dell’Arte ad oggi

Visto il 26/01/2017 | Teatro Comunale Mario Spina, Castiglion Fiorentino (AR)

Tutti i viaggi che si rispettano prevedono delle sorprese, dei cambi di rotta e così è stata la prima tappa del nostro piccolo viaggio come Spettatori Erranti. La ridiculosa commedia della terra contesa inizia, infatti, con i caratteri della Commedia dell’Arte e poi vira in una direzione inattesa andando a creare un’amalgama ben riuscita di maschere e facce, di fisicità e di espressività, di gesti e di parole. A questo si aggiunge un’architettura originale dello spazio scenico: la quarta parete viene abbattuta fin all’inizio dello spettacolo, dopodiché gli attori recitano in un palcoscenico interno, costituito da un quadrato disegnato per terra. Quando poi escono dalla scena, si mettono in disparte al di fuori del quadrato restando sempre sul palcoscenico e visibili allo spettatore. Il risultato è uno spettacolo godibilissimo, artisticamente armonioso, che afferra l’attenzione dello spettatore e che, dietro le maschere e oltre le facce, ambisce a lanciare un messaggio etico riuscendoci.

Subito dopo lo spettacolo gli attori, sottratti i trucchi, le maschere e i costumi dai loro corpi e armati solo della loro appassionata umanità, hanno dialogato con gli spettatori rispondendo alle domande e parlando dei loro progetti, di cui vanno molto fieri.