Il pensiero di Erranti Valdarno su "Oh, little man"

Prova aperta di Giovanni Ortoleva

Visto il 02/02/2018 | Teatro Le Fornaci, Terranuova Bracciolini (AR)

Il commento riportato di seguito è il risultato del progetto di alternanza scuola-lavoro a cura di KanterStrasse Teatro e Conkarma. Gli studenti del Liceo Scientifico Benedetto Varchi di Montevarchi e del Liceo “Giovanni da San Giovanni” Scienze Umane di San Giovanni Valdarno hanno assistito alla prova aperta dello spettacolo Oh, Little Man, presentata a termine della residenza artistica realizzata presso il Centro Culturale Le Fornaci di Terranuova Braccolini con il sostegno di Diffusioni/KanterStrasse, Rete Teatrale Aretina e Regione Toscana.

La scena si presenta nuda, con solo delle scatole ammucchiate sulla sinistra: scatoloni provenienti da un grande magazzino, che sembrano dei resti di una grande distribuzione di massa. Due televisori posti ai lati della scena accesi su una frequenza disturbata proiettano una frase: “È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo” (la riporta Mark Fisher nel suo libro Realismo Capitalista ed è attribuita a Frederic Jameson o a Slavoj Zizek).

In fondo alla scena si notano luci disturbanti. Da uno scatolone esce un personaggio strisciando e in camicia da notte. Qui ha inizio il monologo. Sugli schermi appaiono le scritte “Servo” e “Padrone”. Il personaggio ci trasmette la sensazione di essere su una nave, poiché è sempre colpito da una serie di “onde”: onde reali oppure onde di un’economia impazzita? Capiamo che il personaggio è un broker di banca di successo che ha con sé un servo che chiama Lunedì, uno schiavo del Mississippi liberato e di nuovo schiavizzato. Lunedì ci richiama alla mente il famoso personaggio di Robinson Crusoe, ossia Venerdì. Il nome, associato all’inizio della settimana e quindi dei giorni lavorativi, vuole essere una citazione al Black Monday, giorno in cui nel 1987 crollò il valore della borsa. La sua crisi, come capitalista, non sta nella morale o nei sentimenti, ma nel veder crollare il suo impero di soldi.

Il finale ci ha sorpreso, perché il pubblico entra a far parte della scena: deve scegliere se salvare il capitalista o lasciarlo affogare. Durante la prova che abbiamo visto il pubblico ha deciso di salvare il capitalista. Il capitalismo è salvo.

Anna Brandini e Giada Zamponi

  • 20180202
  • Terranuova Bracciolini (AR)
  • Teatro Le Fornaci

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