“Una struttura drammaturgica circolare, semplice ma diretta al punto. “Proclami alla nazione” della Snc GranaraMariottiniSorrentinoStr
Un figuro imponente con impermeabile e cappello, inquietante per l’ombra e la luce che lo “disegna” sul palcoscenico, affronta il suo popolo con i consueti discorsi: vuoti, dal contenuto inefficace e senza che lui ci creda.
Un giorno si interrompe e decide di stare in silenzio. È l’inizio di una debacle quanto mai odierna tra il Dittatore che è in noi, che ci impone di essere ed apparire, e quello che vorremmo poter essere e dire e che per paura taciamo a noi stessi e agli altri.
Il black out vocale viene registrato dal cervello, 3 neuroni con polo gialla che ricorda vagamente la divisa dei dipendenti di una nota catena svedese di arredi, che improvvisamente va in stato di emergenza. Si arriva ad un compromesso: il cervello propone di parlare di un pensiero che ha caro e che non è riuscito ancora ad esternare.
Tra tutto ciò che era possibile scegliere, si sofferma sul suo cane. E già di per sé anche questa forse potrebbe essere una riflessione sulla solitudine tra persone (quante volte abbiamo. sentito dire o letto su copertine di quaderni “preferisco la compagnia del mio cane”?)
4 attori, 4 leggii, 4 luci a led per illuminare il pulpito da cui si ascoltano discorsi sentiti e risentiti più volte tra la gente, che in teatro assumono un eco maggiore.
“Proclami alla nazione” affronta su più e diversi livelli il tema del responsabile e dell’agente intercalandolo in un momento nel rapporto tra dittatore e popolo, in un altro momento tra capo e dipendente, infine tra responsabilità che intercorre tra le parole dette e le azioni.
In un’epoca dove tutto fa eco sul ritorno di immagine e l’apparenza, è necessario ripensare al significato e ai contenuti.
“io non posso stare fermo, con le mani nelle mani” è il primo verso di Margherita di Cocciante, racchiude il senso di questo tempo: è più importante agire e parlare in fretta, anziché fermarsi ed ascoltare. Il silenzio spaventa, ma è necessario a volte. Per ascoltare e non sentire, per vedere e non guardare.”
Proclami Alla Nazione
Visto il 18/09/2018 | (CrashTest Festival),