Il pensiero di Maria Lucia Simeone su "Donna Non Rieducabile"

“Mi limito a raccontare i fatti, come sono, come stanno. Non li giudico!”

Visto il 16/02/2019 | Teatro Verdi, Monte San Savino

Luci basse. Le note di un’arpa sulla scena. Sotto il riflettore una donna con una camicia e un pantalone morbidi, scivolati di colore chiaro, non bianco…chiaro, forse beige, una piccola scrivania e due sedie. Null’altro. La scena è al limite dell’essenziale ma contiene tutti gli elementi sufficienti per fare da sfondo alla voce e al volto di Ottavia Piccolo che racconta la vicenda di  Anna Politkovskaja.
In un monologo di rara intensità la giornalista russa rivive attraverso i suoi stessi scritti, i suoi stessi articoli.
La voce, quella di Ottavia Piccolo, giunge potentissima, trafigge gli spettatori e dà sfogo all’urgenza di testimoniare la cronaca di un paese che aspira a diventare democratico praticando però solo la censura e la violenza.
In una carrellata di 20 quadri prendono forma l’orrore della guerra, la protervia del terrorista, lo smarrimento di Anna, la sua tenacia, il suo coraggio ma soprattutto il suo rigore nel raccontare la verità dei fatti e degli eventi …per quelli che sono…per come stanno…senza giudicarli…raccontarli!
Una lezione di giornalismo!


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"Donna Non Rieducabile"