Il pensiero di Maria Grazia su "Qualcuno volò sul nido del cuculo"

Il commovente “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Gassmann

Visto il 15/11/2016 | Teatro Municipale, Piacenza

CHE TIPO DI ESPERIENZA FISICA ED EMOTIVA HA COMPORTATO IN TE LA VISIONE DELLO SPETTACOLO?

Martedì 15 novembre al Teatro Municipale di Piacenza ho visto Qualcuno volò sul nido del cuculo, uno spettacolo diretto da Alessandro Gassmann, scritto da Dale Wassermann dall’omonimo romanzo di Ken Kesey (1962), tradotto da Giovanni Lombardo Radice e adattato da Maurizio De Giovanni. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli, ha un cast di grande livello tra cui spiccano i due protagonisti, Daniele Russo ed Elisabetta Valgoi.
Ken Kesey nel suo romanzo racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy, uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera, la vita dei pazienti di un ospedale psichiatrico californiano e i trattamenti coercitivi che sono a loro riservati. Wassermann nel 1971 realizzò un adattamento scenico per Broadway che costituì poi la base del film di Milos Forman interpretato da Jack Nicholson.
Oggi lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni ha avvicinato a noi temporalmente e geograficamente l’adattamento di Wassemann. Siamo proiettati nel 1982 nell’ospedale psichiatrico di Aversa e sul palco, a raccontare una storia che non si può dimenticare, al posto di Randle McMurphy troviamo Dario Denise con i suoi compagni di sventura. Lo spettacolo della durata di 2.45 fugge veloce, quasi non te ne rendi conto, la storia ti avvince e ti incolla alla sedia. Dario assiste agli abusi della direttrice, la suora laica Lucia, sugli altri pazienti e cerca di prendere posizione contro la donna. La pena sarà atroce: lobotomia. Il finale, seppur drammatico, è pieno di speranza: il sudamericano Ramon (l’intenso Gilberto Gliozzi), un paziente corpulento che per molti anni si era finto sordomuto, fugge dal manicomio e riconquista la libertà. Gassmann con un bellissimo uso delle proiezioni proietta l’immagine ingigantita di Ramon che diventa un vero e proprio Polifemo, infrange il vetro della porta colpendolo con una statua dedicata alla Madonna e avanza verso la platea per poi scomparire. Lo confesso, mi sono commossa e mi è scesa pure la lacrima. Applausi interminabili. Andate a vederlo: vi lascerà un segno indelebile, è uno spettacolo appassionato, commovente, veramente imperdibile per la sua carica emotiva e sociale. Da brividi!

SEI RIUSCITO A ENTRARE IN COMUNICAZIONE CON LO SPETTACOLO?

Moltissimo! Pura empatia! La tematica affrontata è molto vicina “alle mie corde”.

CONFRONTO TRA IMPRESSIONI IMMEDIATAMENTE DOPO LA VISIONE E RIFLESSIONE A MENTE FREDDA

Uno spettacolo veramente bello, da vedere e rivedere!

LO SPETTACOLO HA SUSCITATO IN TE IL DESIDERIO DI APPROFONDIMENTO? (UN FATTO STORICO, UN AUTORE, UNA VICENDA, UN LINGUAGGIO ARTISTICO, ALTRI LAVORI DEGLI STESSI ARTISTI)

La visione dello spettacolo mi ha fatto venire voglia di leggere il romanzo a cui è ispirato, ossia Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey.


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