Il pensiero di Erranti Valdichiana su "White Rabbit Red Rabbit – Amanda Sandrelli"

Amanda Sandrelli in White Rabbit Red Rabbit

Visto il 21/01/2019 | Teatro Verdi, Monte San Savino

Amanda l’ho vista recitare altre volte. Ne apprezzo la bravura. Lo dimostra il fatto che è riuscita a coinvolgere il pubblico divertendo e strappando risate a cuor sincero. Il testo è impegnativo. È doloroso pensare di essere privato della libertà di scrivere, di pensare, di uscire dal tuo paese. Mi piacerebbe molto che arrivasse la nostra solidarietà a Nassim e sapesse di come Amanda è riuscita a coinvolgere tutto il pubblico. Non mi ero preparata allo spettacolo quindi sono sorpresa in positivo. Quando sono uscita ho riflettuto sul senso di oppressione che puoi provare nel non sentirti libero e la gioia di sapere che lo spettacolo che hai scritto si è concretizzato. Come dire, mi sentivo vicina pur sapendolo lontano, ho pensato che potesse gioire della nostra presenza e vicinanza e che il suo progetto si fosse svolto.  (Maria Angela)

Come critica verso lo spettacolo, direi che è stato molto interessante, condivido le impressioni di Maria Angela per quanto riguarda la parte più impegnativa e sulla bravura di Amanda. Ciò che però vorrei porre come spunto di riflessione è la sensazione che ho avuto di essere di fronte ad uno spettacolo pieno di contenuti, che vuole mettere moltissima carne al fuoco ma che forse rischia di essere troppo carico e di non andare da nessuna parte. (Francesco)

Un testo difficile con piani tematici e temporali diversi e mescolati fra di loro, a tratti un thriller psicologico, a tratti una violenza sottile subita dall’autore e restituita agli spettatori. Come per esempio sapere qual’è il bicchiere di veleno e non sapere quale bicchiere sceglierà l’attrice e dunque l’autore. Le regole del teatro sospese, via la quarta parete, ma anche via l’effetto di straniamento brechtiano. Tenere in vita l’attrice equivale a tenere in vita l’autore e passare di mano il testimone al prossimo spettacolo. (Alberto)

 

Penso che al centro ci sia il tema della responsabilità: personale/individuale collettiva/politica (nel significato etimologico del termine, da “polis”). In ogni momento della nostra vita facciamo ” scelte” che hanno conseguenze su di noi e sugli altri. Così almeno l’ho letto io. A spanne perché poi le sfaccettature sono tantissime. E ho pensato a Pirandello, Orwell, “Le Mille e Una Notte”. Ringrazio Amanda Sandrelli per il coraggio nell’affrontare una prova così rischiosa Ho cercato informazioni sull’autore, poche, ma risulta che viva a Berlino. Chissà se è contattabile. (Ida)