Il rischio della scena / 21 ottobre 2017


Il rischio della scena / 21 ottobre 2017

Partecipazione degli Spettatori Erranti all’esito del Laboratorio “Il rischio della scena”

tenutosi a Bucine il 21 ottobre 2017.

LO SPETT-ATTORE

Sedie e poltrone sono sparse sul palco a scena aperta. Lo spettacolo sta per iniziare: ma questa volta il nostro posto non sarà nelle file ordinate della platea, ma proprio là, su quelle sedute sparse sul palcoscenico. Un’attrice ci invita a salire su, con un semplice e silenzioso gesto della mano, e noi accogliamo l’invito, saliamo e ci accomodiamo. Non sappiamo niente di quello che accadrà, ma non importa: ci fidiamo.

Lo spettacolo inizia, e noi siamo lì, in quell’insolito punto di vista che ci permette un nuovo sguardo e un profondo coinvolgimento. Gli attori e i danzatori si muovono intorno a noi, si avvicinano, ci sfiorano, ci guardano, sentiamo l’aria che si sposta al loro passaggio, sentiamo il loro respiro, la tensione dei muscoli, il vibrare della voce: è un’immersione totale.

E allora le barriere cadono, i limiti si infrangono, e non ci sentiamo più semplici spettatori.

Lo spettacolo è un inno alla bellezza in tutte le sue forme, è un’ode all’incontro e a ciò che di bello possiamo trarne se riusciamo a fidarci: gli stessi partecipanti al laboratorio hanno storie di vita e di formazione molto diverse tra loro ed hanno accettato il “rischio” di lavorare insieme e di salire insieme sullo stesso palco; ed anche a noi Spettatori Erranti è stato concesso il privilegio di condividere un pezzetto di quell’incontro.

Ci siamo fidati, e ne è valsa veramente la pena. Grazie!

Tiziana Rinaldi

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La stagione teatrale 2017 degli Spettatori Erranti è iniziata al Teatro Comunale di Bucine dove gli Spettatori hanno preso parte ad una performance di teatro sociale che 4 attori professionisti e 4 ragazzi speciali hanno creato in una settimana di intenso lavoro.
La performance era incentrata sul valore dei suoni e dei movimenti e gli Spettatori Erranti hanno avuto l’opportunità di prendere parte alla performance in maniera diretta, infatti in 7 anni di Spettatori Erranti è stata la prima volta che gli spettatori sono saliti sul palco dove hanno preso posto in apposite poltroncine disposte a mò di salotto anche e soprattutto per distruggere in qualche modo quello schermo che si crea tra attore e spettatore, gli spettatori hanno quindi visto lo spettacolo da un punto di vista diverso da quello classico entrando in un “mondo di mezzo” dove la persona non è né attore né spettatore ma “intermediario” tra i due ruoli canonici, un intermediario che guarda con gli occhi di uno spettatore ma che si sente parte dei movimenti, dei suoni,delle senzazioni e dei fremiti del palco scenico. Dopo la performance si è aperto un dibattito tra attori, intermediari e pubblico e l’attenzione è finita non solo sull’importanza del teatro sociale in un periodo storico-teatrale come quello attuale ma l’attenzione è andata anche sul lavoro e sui significati che gli attori volevano far arrivare tramite i movimenti e tramite il testo che era, tra l’altro, composto di tante storie e gli attori hanno spiegato che la settimana passata nel comune Aretino è servita molto per apprendere varie storie e vicende della gente del luogo (le quali si sono impegnate in prima persona a rispondere a tutti i bisogni degli attori, da un letto su cui dormire ad una più banale colazione) e inserirle nello spettacolo.