Diario del Festival dello Spettatore 2018 / Giorno 3


Diario del Festival dello Spettatore 2018 / Giorno 3
Continuano i giorni di fatica, impegno ma soprattutto divertimento e arricchimento nel pieno del Festival dello spettatore.
La parola che voglio usare oggi è MOVIMENTO. Finché c’è movimento c’è vita e la vita non puó essere priva di movimenti che si parli di attività fisica o movimento inteso come cambiamento.
Qual è la forma di comunicazione che più si esprime attraverso il movimento? La danza.
È su questa arte che si è incentrato il terzo giorno del Festival.
In “Passenger, il coraggio di stare” ho colto i quattro elementi della natura: fuoco, aria, acqua e terra come coesi da un’unica forza.
Sono stata colpita particolarmente dall’esibizione di teatro interattivo di e con Marco Chenevier, artista che ha spaziato dal comico alla pura poesia con la sua danza. Mi ha colpita particolarmente la sua capacità di improvvisare che, secondo me, è indice di grande consapevolezza di sé e preparazione.
L’attore/danzatore è inoltre stato capace di rapire lo sguardo del pubblico, cosa assai complessa nel mondo di oggi, in cui risulta difficile concepire una danza che non sia quella accademica.
Personalmente mi ha rapita la sua leggerezza non solo nei movimenti, ma anche nell’interazione che ha stabilito con il pubblico e le persone scelte per far parte della performance.
Mi sento dunque di ringraziare i visionari che si sono occupati della selezione degli spettacoli e senz’altro tutti gli organizzatori e partecipanti al Festival.