Il pensiero di Ubuntu Autoproduzioni culturali su "Nel mare ci sono i coccodrilli"

Una storia di oggi per ricordare gli errori di ieri

Visto il 27/01/2017 | Auditorium SMS Stefano da Putignano, Putignano (BA)

Oggi ho condiviso un post: “È il 27 gennaio, giorno della memoria, e ci scandalizziamo di come i nostri nonni abbiano potuto permettere una tragedia simile. Un po’ quello che faranno i nostri nipoti quando tra cinquant’anni si parlerà di Aleppo.” Parto da qui. Cosa stiamo tollerando oggi che i nostri nipoti ci rimprovereranno un giorno?

Ed eccoci a un racconto, un racconto di teatro. Christian Di Domenico ci racconta una storia allucinante, di un bambino afgano, Enaiatollah. Scappa da un inferno di schiavitù, di ricatto sulle vite delle persone, di terrore talebano. Ma la storia di Enaiatollah è solcata anche da tanta umanità. In mezzo a tanta malvagità Enaiatollah resta umano, resta miracolosamente vivo, pur sfiorando tante volte la morte, a cominciare dalla scuola della sua infanzia. Ha sei anni quando vede la morte con i suoi occhi, insieme ai compagni e ai bambini della sua scuola. I talebani uccidono, non scherzano quando minacciano di chiudere la scuola, e il maestro lo sa.

Allora cosa stiamo tollerando noi oggi? Non è tanto distante dell’indifferenza all’Olocausto dei nazisti. Ci risiamo, non abbiamo imparato la lezione della storia. Abbiamo il coraggio di guardarli negli occhi quelli che consideriamo derelitti che vengono a rompere i nostri precari equilibri. Il maestro. Il maestro insegnò fino all’ultimo respiro: «1+1? Tutto, se 2 si vogliono bene!»

Maria Gonnella